martedì 31 maggio 2011

La Battaglia delle Nazioni


Poco a sud-est del centro cittadino, in mezzo al verde, si staglia il mastodontico monumento eretto nel 1913 per commerare il centesimo anniversario della "Battaglia delle Nazioni".

L'Elettorato di Sassonia all'epoca si comportava un po' come da tradizione italiana: walzer di alleanze militari, generalmente perdenti, e bruschi voltafaccia nel pieno della guerra. Nel 1806 si era alleato con la Prussia contro la Francia napoleonica; vista la brutta parata, in corso d'opera aveva finto di essere stata "costretta" dal proprio potente vicino e si era dichiarata neutrale, ottenendo cosi' da Napoleone la promozione a Regno di Sassonia. Dopo il fallimento della Campagna di Russia del 1812, le forze anti-napoleoniche si erano riunite e avevano costretto l'imperatore ad una serie di battaglie in Sassonia, culminate a Lipsia il 16-19 Ottobre 1813.

La Battaglia delle Nazioni fu la piu' grande battaglia in Europa prima della prima guerra mondiale e coinvolse circa 500.000 soldati (la citta' di Leipzig ne contava appena 35.000). Francia e alleati tedeschi da un lato, Russia, Austria e Prussia dall'altro si scontrarono per quattro giorni nei dintorni della citta', lasciando sul campo circa 100.000 caduti.
L'audioguida del Museo (Forum 1813) ne narra la storia in modo dettagliato, divertente e - inaspettatamente, visto il monumento patriottico che si staglia li accanto - piuttosto filofrancese.
Naturalmente, a meta' battaglia le truppe sassoni cosa fanno? Defezionano a favore degli alleati :)

Dopo la battaglia la Restaurazione si abbatte sulla Germania, seguita mezzo secolo piu' tardi dalla formazione di un impero nazionale con alla testa lo stato prussiano. Sull'onda del crescente sciovinismo di fine secolo, una societa' patriottico guidata da Clemens Thieme decide la costruzione del monumento, che viene affidato all'architetto Bruno Schmitz. Iniziato nel 1898, verra' terminato nel 1913, poco prima dello scoppio della prima guerra mondiale. Imponente, squadrato, monumentale, guardato a vista da colossali statue funerarie, il Denkmal rappresenta ancora ai giorni nostri il piu' alto monumento d'Europa (91 metri).

mercoledì 25 maggio 2011

Londra

Nube vulcanica permettendo, questa sera torno a Londra per assistere ad una conferenza sull'argomento del mio dottorato:
"THE RADICAL/FAR LEFT IN CONTEMPORARY WESTERN EUROPE"
(Queen Mary College, 26 Maggio, 10.45-16.30)
Parleranno Luke March, Dan Hough, Dun Murphy and Myrto Tsakatika.

Ci risentiamo col blog domenica, al mio ritorno.


Bautzen


Appena tornato da un'interessante visita a Bautzen, ridente cittadina dell'Alta Lusazia (parte est della Sassonia).

1. Tristemente celebre durante la DDR per le sue prigioni, Bautzen conferma la difficolta' del lavoro di memoria e rielaborazione del passato. La prigione di Bautzen I, detta "la miseria gialla", fu inaugurata come penitenziario nel 1904, divenne campo di concentramento nazista dal 1933 al 1945, campo di prigionia sovietico dal 1945 ald 1956, prigione DDR fino al 1990 e prigione RFT fino ai giorni nostri. Nel suo secolo di onorata carrirera ha quindi ospitato rivoluzionari comunisti, prigionieri comuni, ebrei, progionieri di guerra nazisti, dissidenti politici e molte altre figure. I monumenti posti intorno alla sua inconfondibile cinta muraria di mattoni gialli forniscono una rappresentazione plastica del diverso significato attribuitole da diversi gruppi di persone: da un lato un piccolo monumento commemorativo del segretario del partito comunista tedesco Ernst Thaelmann, qui imprigionato dal 1933 al 1944 (poi trasferito e giustiziato a Buchenwald); dall'altro il cimitero di Karnickelberg, dedicato alle "vittime della tirannia comunista", che raccoglie i resti dei prigionieri morti durante la detenzione nel campo di prigionia sovietico (la maggioranza ex-nazisti, per la restante parte reali o sospetti oppositori dell'occupazione). La prigione di Bautzen II, detta "la galera della Stasi", ha avuto una storia simile (1906-1992) ma e' passata alla storia come una delle principali prigioni della Stasi (1956-1989): qui passarono periodi di detenzione per esempio i dissidenti Walter Janka (1956-1960) e Rudolf Bahro (1977-79). Questa volta e' la mostra interna a mostrare le contraddizioni, con i nazisti presentati prima come assassini e criminali di guerra (1933-1945) e poi come vittime (post-1945), i comunisti prima come vittime e resistenti (1933-1945) e poi come carnefici (post-1945).
Per maggiori informazioni si veda il sito del Memoriale di Bautzen. La DGB Bildungswerk vi organizza seminari di educazione politica annuali che tentano, finalmente, di contribuire ad una rielaborazione critica e contestualizzata di questo universo carcerario.

2. Nonostante la nomea, Bautzen ha un delizioso centro storico medievale (cinta muraria, torri cittadine) e rinascimentale ed e' una delle capitali storiche del popolo Sorabo, una minoranza di origine slava (ca. 60,000 persone) presente in Sassonia e Brandeburgo.

3. Intervista-maratona di tre ore con il dissidente eco-socialista Bernd Gehrke sull'opposizione di sinistra nella DDR, la rivoluzione democratica del 1989-90 e la successiva evoluzione della sinistra tedesca. Magistrale.

lunedì 23 maggio 2011

Bauhaus


Domenica pomeriggio, gita a Dessau con il mio coinquilino cinese per visitare gli edifici della leggendaria scuola di architettura e design Bauhaus, qui attiva dal 1925 al 1932.

Si comincia con il Bauhausgebäude (Walter Gropius, 1925/1926), sede della fondazione/museo. La comprensione dell'opera e' fortunatamente facilitata da una approfondita visita guidata, che chiarische sia le idee-guida della scuola (Kunst und Technik - eine neue Einheit) che i dettagli delle soluzioni architettoniche e artistiche (es. l'uso dei colori a sottolineare la leggibilita' delle strutture, l'integrazione tra spazi e arredamento, il design di sedie e lampade).
Si prosegue con le Meisterhäuser (Walter Gropius, 1925/26), abitazioni bi-familiari che ospitarono alcuni dei principali insegnanti (Gropius, Moholy-Nagy, Feiniger, Kandinsky, Klee, Muche, Schlemmer).
Si termina con il Siedlung Dessau-Törten (Walter Gropius, 1926/28), una serie di casette popolari prefabbricate di 57 mq a costi contenuti ed edificazione rapida (nel caso migliore, sembra, in media meno di 6 ore a casa!).


domenica 22 maggio 2011

Lampadine



La foto ritrae il cuore del vecchio conglomerato NARVA sulla Warschauer Strasse a Berlin-Friedrichshein, uno dei simboli dell'industrializzazione e deindustrializzazione in Germania est.

Sede della prima centrale elettrica berlinese nel 1856, a fine secolo il terreno viene rilevato dalla Deutsche Gasglühlicht AG, che vi edifica la sede centrale della propria produzione di lampadine (architetto Theoder Kampffmeyer, 1906-1914). Col nome di OSRAM-Werke KG la societa', controllata dalla Siemens, diventera' uno dei maggiori produttori mondiali del settore.
Dopo la seconda guerra mondiale la fabbrica, situata nella zona di occupazione sovietica, viene rinominata VEB Berliner Glühlampenwerk (1949) e Kombinat VEB NAVA (1963), e continua a produrre e innovare per il blocco sovietico.
Dopo il 1990, a dispetto di una eroica serie di lotte del consiglio di fabbica, la NARVA viene liquidata pezzo per pezzo dalla Treuhand, l'ente para-statale incaricato della privatizzazione delle aziende statali della Germania est. Dei 5,000 lavoratori, nel 1994 ne restano solamente 70, poi la produzione cessa del tutto.

L'intera superficie, ca. 46,000 mq, viene finalmente convertita in un moderno centro uffici, l' Oberbaum City. La proprieta' passera' dall'imprenditore bavarese Edhard Härtl alla banca bavarese HypoVereinsbank, rilevata nel 2005 dalla nostra Unicredit S.p.a.

La NARVA e' un esempio tipico della sorte toccata alle industrie metalmeccaniche, chimiche, minerarie, cantieristiche della Germania est dopo la riunificazione: rapido smantellamento da parte della Treuhand, mancato interesse dei concorrenti occidentali all'aquisto e sviluppo (piu' conveniente farle fallire e occuparne il mercato), liquidazione, trasformazione in centri commerciali/centri servizi/parchi industriali, nuova crescita dipendente basata sulla delocalizzazione di aziende tedesche-occidentali ed europee (generalmente non industriali) e lo sfruttamento di bassi salari e bassi costi dei terreni. Ne riparleremo ancora nei prossimi post.

giovedì 19 maggio 2011

Curiosita'

Tre curiosita' scoperte in questi giorni:

- la tradizione che vuole l'affissione delle "95 tesi" di Lutero al portone della Cattedrale di Wittenberg il 31 ottobre 1517 e' di dubbia autenticita' storica; probabilmente Lutero si limito' a presentarle, rispettosamente e secondo le forme dell'epoca, all'arcivescovo di Mainz e al vescovo di Brandenburg;
- le numerose Coppistrasse presenti in Germania Est (es. a 100 metri da casa) non si riferiscono a Fausto Coppi ma alla coppia Hans e Hilde Coppi, membri comunisti della resistenza tedesca. L'origine italiana di Hans non e' chiara (gia' il padre aveva un nome tedesco, Robert);
- Erich Mielke, ministro della sicurezza nazionale (MfS detto Stasi), dopo il crollo del muro fu uno dei pochi ufficiali della DDR ad essere processati. Nel 1993 fu condannato a 6 anni di carcere e rilasciato nel 1995. Tuttavia la sua condanna non era legata ad eventuali crimini commessi in quanto guida della polizia politica, bensi' per l'omicidio di due poliziotti avvenuto il 9 Agosto 1931! Si trattava di Paul "Schweinebacke" Anlauf e Franz "Hussar" Lenck, il comandante del distretto di polizia vicino al quartier generale berlinese del KPD e un suo assistente.

mercoledì 18 maggio 2011

Stasi




Il rapporto di Berlino con il suo passato real-socialista e' difficile. Dal punto di vista urbanistico, il tentativo piu' comune e' quello di fare tabula rasa di cinquant'anni di storia trasformando luoghi od edifici storici in banali centri commerciali (es. Alexanderplatz) o il ricostruzioni kitsch (es. il progetto dello Stadtschloss). Dal punto di vista museale, i progetti ondeggiano tra storiografia scientifica, storia orale, demonizzazione ideologica e un pizzico di ostalgia.

La visita di ieri allo Stasi Museum e al Gedenkstätte Berlin-Hohenschönhausen ha confermato queste dinamiche.
Il Museo della Stasi, situato nel vecchio quartier-generale del Ministerium fuer Staatssicherheit (MfS) abbandonato dopo l'occupazione da parte dei dimostranti il 15 Gennaio 1990, presenta una interessante mostra sul binomio dissidenza-repressione nella DDR. Tutti i vari nuclei di oppositori sono rappresentati equanimemente, dagli operai della rivolta del 17 Giugno 1953 agli emigranti (3.8 milioni), dagli scolari e studenti ai punk, dai celebri dissidenti socialisti (Havenamm, Bahro, Biermann) ai Testimoni di Geova. Il destino di questi ultimi e' particolarmente impressionante. Perseguitati ed internati nei lager dai nazisti, la liberta' riconquistata nel 1945 sara' breve: nel 1950 la loro religione verra' nuovamente vietata e i suoi membri perseguitati in quanto "spie di una potenza imperialista". Grande spazio nell'esposizione e' dato a Felics Dzeržinskij, fondatore della CEKA sovietica per il quale i capi della Stasi provavano grande ammirazione (busti, manifesti, simbologia), e ad Erich Mielke, a capo della Stasi dal 1957 al 1989 (il suo ufficio e' ricostruito con minuzia). Colpisce nelle biografie dei tre uomini-chiave del ministero (Zaisser, Wollweber, Mielke) constatare la deformazione apportata dallo stalinismo al movimento operaio tedesco: tutti e tre rivoluzionari nell'immediato dopoguerra, attivi militanti comunisti nella repubblica di Weimar, combattenti antifascisti in Spagna, resistenti anti-nazisti in seguito e infine ministri incaricati della presecuzione di decine di migliaia di cittadini, prevalentemente per reati di opinione.
Il Monumento Commemorativo di Hohenschoenhausen ricorda invece la principale prigione berlinese della Stasi, dove i sospettati di crimini politici venivano fatti "sparire" e sottoposti a lunghi periodi (fino a 33 mesi!) di torture fisiche e psicologiche per ottenere abiure, confessioni e informazioni - propedeutiche al regolare processo e a pene detentive nei normali edifici carcerari. L'emozionante visita guidata, fornita da un prigioniero politico, tocca i principali luoghi e temi del carcere ("cantine" del periodo di occupazione sovietica, celle, metodi di tortura fisica e psichica, interrogatori, processo, conseguenze individuali e sociali).

Qual e' il problema allora? Il fatto che gli orrori della dittatura nella DDR siano interpretati attraverso le lenti della letteratura sul totalitarismo, allontandoci da una comprensione storica e spingendoci invece verso una demonizzazione ideologica e consolatoria. Piu' che una riflessione autocritica sui vari attori della seconda guerra mondiale e della guerra fredda, quello che viene stimolato e' l'autocompiaciuta superiorita' di "occidentale" su un regime sconfitto.

martedì 17 maggio 2011

Carbonara e una coca cola

Sono in macchina in prossimita' di Berlino e la radio manda questa scioccante canzone...



La canzone si chiama "Carbonara", 1982, del gruppo berlinese Spliff. Wow!!!

Il testo a seguito:

Io voglio viaggiare in Italia in paese dei limoni
Brigade Rosse e la Mafia cacciano sulla Strada del Sol
Distruzione della Lira Gelati Motta con brio

Teco meco con ragazza
ecco
la mamma de l'amore mio.

Sentimento grandioso per Italia
baciato da sole caldo
borsellino e' vuoto totale
percio mangio sempre solo...

Spaghetti Carbonara - e una Coca Cola
Carbonara - e una Coca Cola

Carbonara - e una Coca Cola
Carbonara - e una Coca Cola

Scusi signorina willst du auch'n Spliff?
Oder stehst du nur auf Männer mit Schlips?
Ich hab' sonst nichts was ich dir geben kann
aber blond bin ich is das vielleicht nix?

Amaretto ist ein geiles Zeug
ich
bin schon lull und lall
hab' keine Ahnung ob du mich verstehst
doch du lächelst und mein Herz tut'n Knall

Belladonna ich lad dich jetzt zum Essen ein
mangiare tu capito? andiamo!
Asti Spumante wird es nicht gerade sein!
Aber dafür gibt's schon wieder mal

Spaghetti Carbonara - e una Coca Cola
Carbonara - e una Coca Cola
Carbonara - e una Coca Cola
Carbonara - e una Coca Cola

lunedì 16 maggio 2011

Berlino

Domani mattina parto per un'escursione di tre giorni a Berlino.
Tra un'intervista e l'altra (tre sicure, due possibili) conto di inserire la visita della citta' di Potsdam, in particolare gli studi cinematografici UFA e DEFA a Babelsberg, e di un paio di monumenti e musei dedicati alla storia di Berlino Est e della DDR.
Mi accompagnera' nel viaggio la lettura di Helmut Höge, Berliner Ökonomie, 1997 - libro/reportage sulla societa' berlinese in trasformazione dopo la riunificazione.

sabato 14 maggio 2011

La Guerra dei Contadini


Oggi pellegrinaggio nei luoghi celebri della guerra dei contadini (1524-1525): Muehlhausen e Frankenhausen.

La deliziosa cittadina turingia di Muehlhausen, situata ai margini del bacino turingio lungo il fiume Unstrut, fu il principale centro della rivolta nella Germania centrale ed e' ora sede di una serie di musei dedicati a quella vicenda: il Bauernkriesgmuseum Kornmarktkirche e il Müntzergedenkstätte Marienkirche.
Una delle cinquanta libere citta' imperiali, centro tessile (lavorazione del guado, da cui si estrae il colore blu), commerciale (Lega Anseatica) e minerario (rame), la prospera Muehlhausen fu scossa dall'onda dell'ala piu' radicale della riforma protestante. La predicazione del riformatore locale Heinrich Pfeiffer porto' ad una prima rivoluzione del popolo minuto (3 Giugno 1523), seguita da un interregno e dalla definitiva affermazione dei ribelli nell'agosto 1524. A partire dal febbraio 1525 Thomas Müntzer arriva in citta', diventa parroco della Marienkirche e membro del consiglio cittadino e si mette alla testa di un piccolo esercito incaricato di moltiplicare e collegare i vari centri della rivolta nella zona. La campagna (aprile-maggio) procede con discreto successo ma si concludera' con una totale disfatta, il 15 maggio 1525, durante la battaglia di Frankenhausen. Circa 6,000 ribelli verranno massacrati quasi senza resistenza dalle truppe del Landgravio d'Assia Filippo I e del Duca Giorgio di Sassonia. Müntzer e Pfeiffer, catturati pochi giorni dopo, verranno giustiziati il 27 Maggio davanti alle porte di Muehlhausen.
Il museo dedicato a Müntzer e' purtroppo chiuso per lavori, ma l'ottimo museo della Guerra dei Contadini mi riserva una sorpresa: una riunione della locale Societa' Thomas Müntzer con un interessante presentazione su profezia e apocalissi nel sedicesimo secolo.

A 64 km di distanza, nella zona collinare e boschiva del Kyffhäuser (poco a sud del massiccio dell'Herz), si trova il luogo della battaglia finale dei contadini turingi e di Thomas Müntzer: lo Schlachtberg presso Bad Frankenhausen. Nel 1974 il governo della DDR decise di innalzare in quel luogo un enorme museo celebrativo, che fu terminato solamente nel 1989. Il Panoramamuseum ospita un grandioso dipinto-panorama di 14 x 123 metri dedicato alla battaglia. L'autore Werner Tübke, con uno stile allegorico e bruegheliano, colloca la battaglia all'interno di una riflessione sull'Europa al tempo della riforma, sospesa tra tumultuosi cambiamenti e ciclici ritorni dell'uguale. Il senso complessivo del dipinto e' ambiguo ma la ricchezza di simboli e riferimenti affascina e spinge alla riflessione. Vivamente consigliato!

Casualmente, la mia escursione e' caduta il giorno precedente al 486. anniversario della sconfitta. E' giusto quindi conludere questo post con lo slogan piu' famoso del profeta: OMNIA SUNT COMMUNIA.

venerdì 13 maggio 2011

Biblioteca Albertina

Oggi giornata di studio alla Bibliotheca Albertina, la biblioteca centrale dell'Universita' di Leipzig. Splendido palazzo neorinascimentale (1891), 5,4 milioni di volumi ed aree studio spaziose e rilassanti. Domani si parte per una visita ai luoghi della Guerra dei Contadini e di Thomas Muentzer in Turingia.

giovedì 12 maggio 2011

Leipzig vecchia

Oggi tour della citta' vecchia, il piccolo centro cittadino delimitato un tempo dalle mura medievali ed ora da una cerchia di poco trafficati viali (Ring), sotto un cielo plumbeo e carico di umidita'.
Fondata nel decimo secolo con il nome di Urbs Libzi (la citta' dei tigli) la citta' ha vissuto i suoi momenti piu' prosperi nel Cinquecento e nel Settecento, secoli che hanno segnato la fisionomia e il carattere del suo centro storico.
Nel primo periodo Leipzig si afferma come importante snodo commerciale e fieristico tra la Germania e la Polonia, citta' universitaria e centro editoriale. Nel 1519 Martin Lutero introduce la Riforma con un celebre ciclo di dibattiti con il telologo cattolico Johannes Eck e nel 1539 il Protestantesimo diventa la religione ufficiale. Testimoni della ricchezza di questa fase sono il pregevole Altes Rathaus (1556), sede del museo di storia cittadina, e la tardogotica Thomaskirche (1496).
Nel secondo periodo la prosperita' commerciale e' accompagnata da una fioritura intellettuale: Leibnitz vi nasce e studia (1646-1666), Bach vi lavora come direttore del coro della Thomaskirche e Nikolaikirche e muore (1723-1750), Goethe vi frequenta l'universita' e vi ambienta (nell'Auerbach Keller) famose scene del Faust (1765-1768). Eredita' di questa fase sono la Nikolaikirche, edificio tardo-gotico con uno splendido interno neo-classico dai colori pastello (1797) e una forte carica di spiritualita', e la Alte Boerse (1687).
Fin dal primo impatto, Leipzig si presenta come una cittadina affascinante e culturalmente vivace. La nuova Leipzig e le evoluzioni portate dalla rivoluzione industriale, dalla seconda guerra mondiale, dalla DDR e dal boom post-riunificazione, intraviste oggi in vari punti della citta', saranno il soggetto di post successivi.

Paesaggi

Arrivato ieri sera a Leipzig dopo una giornata di viaggio nella campagna bavarese, francone e turingia.
Paesaggi idilliaci di dolci colline, foreste, prati verdi e campi di colza, con i loro sgargianti fiori gialli in piena fioritura. Il confine tra Bayern e Thueringen non si nota quasi; lo attraverso sul Ponte dell'Unita' Tedesca sul fiume Saale. Qui e la' spuntano imponenti parchi eolici, con le enormi pale bianche a connettere il verde della terra e il blu del cielo.

lunedì 9 maggio 2011

Partenza

Pronto per la partenza.
Domattina mi mettero' in strada con la mia FIAT PANDA bianca e comincero' il mio viaggio di due mesi attraverso le regioni della ex Repubblica Democratica Tedesca. In questa avventura di ricerca/studio/conoscenza, che mi portera' a Leipzig, Berlin e una dozzina di altre citta', sobborghi, villaggi e paesaggi, mi accompagnera' l'esperimento di questo blog.
Ci sentiamo dopodomani dalla Heldenstadt Leipzig!
Paolo