venerdì 24 giugno 2011

Antisemitismo

Uno dei principali dibattiti mediatici delle ultime settimane si e' sviluppato sul tema "antisemitismo". Come accade in molti altri paesi, la discussione e' pesantemente condizionata dal tentativo di ridefinire ogni critica alle politiche del governo israeliano e a maggior ragione ogni presa di posizione antisionista come segni di un larvato antisemitismo di sinistra.
In Germania questo clima, che trae linfa dai sensi di colpa per la Shoah, sembra particolarmente marcato e coinvolge anche importanti settori della sinistra - in maniera estrema tra i cosiddetti Anti-deutsche.

A seguito di violenti attacchi in parlamento e sulla stampa (vedi il dibattito del 25 maggio nel Bundestag) anche il partito Die Linke., che l'anno scorso aveva inviato tre deputati come passeggeri della Gaza Flotilla, si e' adeguato con una risoluzione del gruppo parlamentare dell'8 giugno che rifiuta come antisemite la Gaza Flotilla, le campagne di boicottaggio contro Israele ed il sostegno a soluzioni binazionali del conflitto israelo-palestinese.

Nel frattempo i veri antisemiti rimangono celati alla vista e i sentimenti islamofobici e xenofobi crescono indisturbati e talvolta incoraggiati. A margine, segnalo un interessante articolo del quotidiano Junge Welt che invita ad analizzare i rapporti tra Israele e Stati Uniti non attraverso i concetti di "amicizia" o "Israeli lobby", ma attraverso le vecchie care lenti della Realpolitik.

domenica 19 giugno 2011

Bye bye Clarence



E' morto Clarence Clemons. Grazie per tutte le emozioni che ci hai dato, Big Man.

venerdì 17 giugno 2011

Nuove canzoni

Visto il grande successo dei post "Carbonara" e "Tschau Tschau Bambina", ecco il frutto di una piccola ricerca sulle canzoni tedesche e austriache a tematica italica... (grazie Irene e Teresa)

1. Caterina Valente (I) - Komm ein bisschen mit nach Italien (1956)

Tratta dal film "Bonjour Kathrin", invita l'ascoltatore ad intraprendere un viaggio a Sanremo...
Versi migliori: "(tr.) Dai vieni in Italia, ne vale la pena, / laggiu' di giorno splende il sole e di notte la luna" e "(tr.) ma poi, ma poi, un vero italiano ti fa vedere di cos'e' capace. / Ma poi, ma poi.... comincia una serenata al chiarore delle stelle".

2. Conny Froboess (D) - Zwei kleine Italiener (1962)

Candidata tedesca all'Eurovision 1962. Una canzone semplice che affonta con grazia il tema della condizione degli immigrati italiani in Germania.

3. Rainhard Fendrich (A) - Strada del Sole (1981)

Primo successo del cantautore austriaco Rainhard Fendrich, singolo primo in classifica nel 1981, questa buffa canzone in dialetto viennese parla della storia di un turista partito per un viaggio in Italia con la sua ragazza e piantato in asso sull'Autostrada del Sole da quest'ultima, che se ne scappa in macchina con un ingnorante ma ben dotato latin lover. Solo, scottato, senza soldi e senza documenti, il nostro protagonista se ne torna a casa (in sandali, ovviamente) e giura: al diavolo l'Italia, meglio andare in spiaggia a Vienna sul Danubio!
Versi migliori: "Er wollte Amore mit Bella Ragazza / auf sentimentale und auf da Madrazza" e "Er hot's mitn Schmäh packt auf dolce far niente, mmm... / net sehr vül im Hirn, ober molto potente". Link al testo.

4. Erste Allgemeine Verunsicherung (A) - Heiße Nächte (in Palermo) (1985)

Del gruppo austriaco EAV, descrive con ironia una cena tra malinconici boss mafiosi che si lamentano della fine dei bei vecchi tempi, quando i carabinieri erano piu' corruttibili e politici e uomini di Chiesa piu' amichevoli... Cantata in tedesco con alcune inflessioni austriache. Versi migliori: "In ana Pizzeria in Palermo-City / kaut ein dubioser Mafioso traurig seine Calamari Fritti". Link al testo.

17 giugno

Dopo un'intensa settimana trascorsa in aula, con la mia ragazza, a scrivere la recensione del libro "Land grabbing" di Stefano Liberti (Minimum Fax, 2011) e a incontri politici si ricomincia con i
post di questo diario tedesco-orientale.

Inevitabile riprendere dall'anniversario odierno dell'evento-chiave avvenuto nel 1953: l'insurrezione operaia del 17 giugno. Il 16 giugno, in risposta alla decisione della SED di aumentare la produzione a parita' di salario (in pratica, drastica riduzione degli stipendi e/o aumento del saggio di sfruttamento), scioperi spontanei scoppiano nei cantieri edili di Berlino Est (in particolare sulla Stalinallee, oggi Karl-Marx-Allee). Il giorno successivo i moti si estendono piu' di 500 citta' e villaggi della Germania Est con scioperi, manifestazioni di piazza, occupazioni di edifici pubblici e parole d'ordine contro i nuovi minimi del cottimo e a favore di cambiamenti politici.
Le autorita' di occupazione sovietiche reagiscono il 17 giugno con la proclamazione dello stato di eccezione, una violenta repressione e il ritiro de facto del provvedimento incriminato.

Le conseguenze dell'insurrezione sui rapporti di forza tra regime e lavoratori nelle decadi successive sono ben descritte nel saggio di Jeffrey Kopstein (1996) "Chipping Away at the State: Workers' Resistance and the Demise of East Germany", World Politics, 48(3). Interessanti documenti sulla rivolta sono consultabili a questo link.

Le risposte delle autorita' della DDR e della BRD (ancora formalmente occupate dalle quattro potenze vincitrici della seconda guerra mondiale e prive di sovranita' legale: la fine dell'occupazione avverra' nel 1954, il riconoscimento reciproco dello status quo e l'accesso all'ONU nel 1973) alla sorprendente dimostrazione di protagonismo operaio furono un condensato di smaccate falsificazioni ideologiche: la prima ne minimizzando' l'entita' e la diffamando' come "provocazione fascista" e "tentativo di putsch controrivoluzionario"; la seconda la dichiaro' "insurrezione popolare" (=Volksaufstand, e non insurrezione operaia = Arbeiteraufstand) e festivita' nazionale con il nome di "giorno dell'unita' tedesca". Meglio fece Bertolt Brecht nella sua celebre ed ironica poesia Die Lösung (1953):
"Dopo la rivolta del 17 giugno / il segretario dell'Unione degli scrittori / fece distribuire nella Stalinallee dei volantini / sui quali si poteva leggere che il popolo / si era giocata la fiducia del governo / e la poteva riconquistare soltanto / raddoppiando il lavoro. Non sarebbe / più semplice, allora, che il governo / sciogliesse il popolo e /ne eleggesse un altro?" (tr. Roberto Fertonani)

venerdì 10 giugno 2011

Primo mese

MIA - Auferstanden aus Ruinen (2002)


E il primo mese di blogging e' passato... Incredibile, di solito resisto al massimo una settimana :)

Il bilancio del mio soggiorno in Germania Est e' fino a questo momento estremamente positivo: la ricerca procede bene, la gente e' socievole e interessante, la vita economica e i luoghi rilassanti e carichi di storia e cultura. Questo, naturalmente, dal punto di vista di un turista: il rovescio della medaglia e' una terra di disoccupazione (a Maggio 2011 11.3% contro una media nazionale del 7.0% - un dato che esclude un'ulteriore consistente fetta di disoccupazione mascherata), emigrazione (la popolazione e' passata dai 18,2 milioni nel 1990 ai 16.4 milioni nel 2009), crescenti squilibri demografici e di bilancio e tensioni socio-culturali.

Per celebrare ostalgicamente vi lascio con la versione punk dell'inno nazionale della DDR, "Auferstanden aus Ruinen", del gruppo berlinese MIA.
La versione originale "Auferstanden aus Ruinen" (Johannes R. Becher / Hanns Eisler 1949) si puo' ascoltare a questo link. Su wikipedia potete trovare il testo e la sua interessante storia. I versi inneggianti ad una Germania unita diventarono imbarazzanti dopo il riconoscimento ufficiale di DUE stati tedeschi nel 1973, e da quel momento l'inno venne riprodotto unicamente nella sua versione strumentale. Durante la rivoluzione del 1989 i manifestanti si riappropriarono del pezzo ricominciando a cantare il testo come manifesto per la ri-unificazione.