lunedì 18 luglio 2011

Ritorno

Domani inizia il viaggio di ritorno per Trento...
Grazie a tutti i lettori per l'attenzione ed i commenti!
Appena tornato pubblichero' ancora qualche post postumo su esperienze che non ho ancora raccontato.
A presto!

giovedì 7 luglio 2011

Ammoniaca, polimeri e sterminio

[Leuna Werke, 1959]

La seconda parte del tour dell'industria chimica sassone ha per destinazione la cittadina di Merseburg, a mezz'ora di macchina da Leipzig.
Qui si trovavano gli stabilimenti della Leuna-werke (1916-1990), mastodontico produttore di ammoniaca per scopi bellici, agricoli e industriali, e della Buna-werke (1936-1990), specializzata nella produzione di caucciu' artificiale, carburo di calcio e polimeri sintetici. Le due aziende impegavano nel secondo dopoguerra quasi 50.000 lavoratori e rappresentavano il cuore del settore chimico della DDR, "farmacia dell'economia nazionale".

Il Deutsche Chemie-Museum Merseburg offre un impareggiabile viaggio in questo affascinante mondo. Museo a cielo aperto, esso ospita a partire dal 1993 un'ampia scelta dei macchinari utilizzati nell'industria chimica tedesca del secolo scorso. Particolarmente interessanti sono l'impianto di sintesi dell'ammoniaca con procedimento Haber-Bosch (Leuna, 1925), l'impianto di distillazione (Buna), la macchina per la produzione del nastro di caucciu' (Buna) e la ferrovia (Leuna).

Prima di tornare a casa passo accanto al vecchio complesso dei Leuna-Werke, oggi parco chimico InfraLeuna. Gli edifici di ingresso agli otto cancelli sono rimasti gli stessi ma le vecchie produzioni sono state tutte chiuse e rilevate da nuove aziende del settore, tra le quali TRM (una delle maggiori raffinerie del paese, Francia), Momentive (prodotti chimici, USA), Taminco (prodotti chimici, Olanda), Linde (gas, Baviera), Domo (materie plastiche, Belgio).
Non mi fermo invece al complesso dei Buna-Werke a Schkopau, oggi utilizzati dalla Dow Chemical (USA) per la produzione di Sodio e Butadiene con tecniche piu' moderne basate sul petrolio (e non sulla lignite, come in origine e durante la DDR).

E' importante ricordare che l'industria chimica di Merseburg, nonostante abbia in seguito lavorato prevalentemente per fini civili, fu creata per sostenere lo sforzo bellico tedesco durante la prima guerra mondiale, il riarmo degli anni venti ed il periodo nazista. L'ammoniaca della Leuna serviva per la produzione di bombe ed esplosivi, mentre le materie plastiche della Buna dovevano contribuire a ridurre la dipendenza nazionale dalle importazioni di materie prime da paesi controllati dal nemico (es. il caucciu' naturale proveniente dal sud-est asiatico, dall'Africa centrale e dal Brasile).
Durante la seconda guerra mondiale una succursale del campo di concentramento di Auschwitz (KZ Auschwitz III Buna/Monowitz) venne eretta nei pressi della fabbrica (allora IG Farben) per fornirle manodopera a basso costo: anche Primo Levi fu rinchiuso qui nel periodo 1944/1945. Il Wollheim Memorial, con sede nella IG-Farben-Haus a Frankfurt am Main, testimonia questa drammatica pagina di storia.
Il compositore Fritz Löhner-Beda (1883–1942) dedico' al campo di concentramento di Buna, dove mori per la fame e le percosse, questa commovente canzone:

BUNALIED (1942)

Steht am Himmel noch freundlich Frau Luna,
erwacht das Lager der Buna,
steigt empor die schlesische Sonne,
marschiert die Arbeitskolonne.
und auf Schritt und Tritt geht das Heimweh mit
und das schwere Leid dieser schweren Zeit,
doch die Arbeit winkt
und das Lied erklingt:

Nur die Arbeit macht uns frei,
an ihr geh’n die Sorgen vorbei,
nur die Arbeit lässt uns vergessen
alles das, was wir einst besessen.
Nur die Arbeit macht uns hart,
wenn uns das Schicksal genarrt,
und die Zeit vergeht und das Leid verweht,
nur das Werk unsrer Hände besteht

lunedì 4 luglio 2011

Senza partiti?

Da qualche giorno sono usciti i dati aggiornati al 2010 sugli iscritti ai partiti tedeschi - Niedermayer (2011).
Si conferma il trend ventennale di un continuo calo degli iscritti ai maggiori partiti, con l'eccezione dei verdi. Anche Die Linke., che con la fusione del 2007 aveva imboccato un sentiero di forte crescita, risente dei problemi di leadership e orientamento politico e scende da 78,046 (2009) a 73,658 (2010).

E' interessante osservare i dati dei soli sei nuovi Bundeslaender.
Tra il 1991 e il 2009 il numero di iscritti ai cinque maggiori partiti politici nelle regioni orientali e' crollato da 430.706 a 166.066 (-61,4%, -5,2% annuo), la quota degli iscritti orientali sul totale e' diminuita dal 19,5% all'11,9%, ormai solo 1,23% degli aventi diritto al voto dell'Est e' membro di un partito (contro il 2,51% dell'Ovest).

Se i partiti piangono alla societa' civile organizzata non va meglio (chiese, sindacati, associazionismo) e le reti di solidarieta' informale sono anch'esse sotto stress. Quale futuro per la societa' civile tedesco-orientale?

sabato 2 luglio 2011

Pellicola, acciaio e lignite

Eccoci finalmente arrivati alla prima parte del mio tour nelle idilliache lande (post-)industriali della Germania centrale. La meta di oggi e' la zona di Bitterfeld, nell'angolo orientale della regione Sachsen-Anhalt e a meno di un'ora di viaggio da Leipzig.

La regione di Halle (Leuna, Merseburg, Leipzig, Bitterfeld, Wolfen, Dessau, Mansfeld) rappresenta fin dagli anni venti uno dei centri propulsivi dell'industria mineraria (estrazione della lignite) e chimica (elementi, colori, pellicole fotografiche, cellulosa, fibre sintetiche) tedesca.
Sovente definita Chemiedreieck (triangolo chimico), Braunkohlerevier (bacino carbonifero) o semplicemente Mitteldeutschland (Germania centrale), numerosi sono gli eventi che l'hanno vista al centro della storia tedesca dell'ultimo secolo:
1) e' la principale roccaforte del partito comunista tedesco (KPD) durante la Repubblica di Weimar, che nel 1921 vi lancia l'Azione di Marzo (ovvero il tentativo fallito di scatenare una rivoluzione in Germania partendo da scioperi ed operazioni militari nella zona);
2) vede l'ascesa del monopolio del trust IG Farben (1925), che favorisce la presa del potere di Hitler, beneficia delle sue imprese belliche e produce a Dessau il gaz Zyklon B utilizzato per lo sterminio degli ebrei;
3) subisce la violenta depredazione di segreti industriali e capitale fisso da parte di Americani e Sovietici durante gli anni di occupazione post-bellica (es. la tecnica di produzione della pellicola fotografica a colori Agfacolor, inventata a Wolfen nel 1932);
4) e' protagonista dell'Insurrezione Operaia del 17 Giugno 1953, che ha tra gli operai chimici della zona i suoi sostenitori piu' coraggiosi;
5) diventa negli anni Sessanta uno dei settori piu' moderni ed innovativi (ma anche terribilmente inquinanti) della DDR. Con il motto "Chemie gibt Brot, Wohlstand und Schönheit" (1958) il regime incoraggia il raddoppio della produzione e la sostituzione delle importazioni di materie prime con materiali sintetici (es. la sostituzione del cotone con la fibra sintetica Dederon nell'abbigliamento);
6) e' testimone del lancio della Bitterfelder Weg (1959), la criticata campagna di Ulbricht per ridurre il fossato tra operai ed artisti („Greif zur Feder, Kumpel, die sozialistische deutsche Nationalkultur braucht dich!);
7) e' (suo malgrado) una delle principali motivazioni della dissidenza degli anni '80, che si coagula in parte attorno a tematiche ambientaliste, e del crescente dissenso della popolazione, che trova sempre meno sopportabili le conseguenze ambientali, paesaggistiche e sanitarie della produzione chimica.

Dopo la Wende, come ben possono immaginare i miei lettori, la maggior parte dei siti produttivi viene liquidata dalla Treuhand. La disoccupazione schizza al 15-25%, i giovani e adulti emigrano e le autorita' si sforzano di bonificare e riconvertire le enormi superfici lasciate libere dalla fine della produzione. In che modo?

La cittadina di Bitterfeld-Wolfen e' un esempio della soluzione numero uno: le aree in disuso vengono trasformate in "parchi industriali" dove incoraggiare il trasferimento di aziende tedesco-occidentali ed estere con bassi costi di affitti e manodopera, vantaggi logistici e un forte sostegno pubblico ed europeo. Inizialmente deludenti, i risultati cominciano ad arrivare nella seconda decade dopo la caduta del muro (senza poter risolvere il problema della disoccupazione, tuttavia). Nel nostro caso il P-D ChemiePark Bitterfeld Wolfen, fondato nel 2001 e che si estende tentacolarmente per ben 1.200 ettari, ospita oggi 360 aziende con 11.000 dipendenti.
Qui colgo l'occasione per visitare l'eccellente Industrie- und Filmmuseum Wolfen, dove una ex-dipendente mi introduce ai segreti della produzione delle pellicole fotogratiche della storica fabbrica AGFA Wolfen (1909, dal 1963 ORWO).

Ferropolis a Graefenhainichen e' invece un esempio della soluzione numero due: la trasformazione in aree culturali/ricreative. Dal 1957 al 1991 sede della miniera di lignite a cielo aperto di Golpa-Nord, nel corso delle due decadi successive gli scavi vengono trasformati in un grande lago artificiale, la penisola ripulita e rivegetata e tra la terra, l'acqua e il cielo viene plasmato un centro culturale comprendente un museo a cielo aperto (con cinque enormi macchinari in esposizione), un'arena per concerti e festival e suggestivi spazi per eventi sociali e aziendali.

Il viaggio a Wolfen e Graefenhainichen parte dal prodotto finale (pellicola fotografica) e risale a monte fino al procacciamento della fonte energetica necessaria a mettere i moto tutto il processo produttivo (l'estrazione della lignite per le centrali elettriche), intrecciandosi con la storia dei conflitti tra gli uomini che organizzano, svolgono e beneficiano di questo interscambio con la natura e le trasformazioni che esso imprime al paesaggio e all'ambiente.

Un viaggio affascinante che consiglio vivamente a tutti! I piu' fanatici possono prendere ispirazione dal percorso "Kohle / Dampf / Licht" e inoltrarsi alla scoperta di ben 14 siti di archeologia industriale della zona (centrali elettriche e idriche, villaggi operai, il paesaggio rimodellato delle vecchie miniere, mostre e oltre).

lunedì 27 giugno 2011

Radici socialdemocratiche

E' arrivato il momento di accennare ad un'altra pagina di storia che ha visto la zona centro-orientale della Germania come protagonista: la nascita della socialdemocrazia tedesca.

Il primo tentativo di formare un partito politico operaio avviene il 23 maggio 1863 a Leipzig (Sassonia) per opera di Ferdinand Lassalle con la creazione dell' Allgemeine Deutsche Arbeiterverein (ADAV).
Il 19 agosto 1866 Wilhelm Liebknecht e August Bebel fondano a Chemnitz (Sassonia) il Sächsische Volkspartei (SV), che l'8 agosto 1869 si unira' ad altri gruppi socialisti e dara' vita ad Eisenach (Turingia) al Sozialdemokratische Arbeiterpartei (SDAP).
L'unificazione dei due partiti avverra' al Congresso di Gotha (Turingia) tra il 22 e il 27 maggio 1875 con la fondazione del Sozialistische Arbeiterpartei Deutschlands (SAP).

Vietata e repressa tra il 1878 e il 1890 dalle Sozialistengesetze, la SAP riemergera' finalmente nell'autunno 1890 con il nome Sozialdemokratische Partei Deutschlands (SPD) e l'anno successivo si dara' ad Erfurt (Turingia) un programma rivoluzionario e marxista.

La maggior parte dei monumenti che ricordano questa storia e' stata purtroppo chiusa dopo il 1989 e non e' accessibile al pubblico: regalo avvelenato della strumentalizzazione del regime della DDR, del predominio elettorale cristiano-democratico e dell'avanzare delle logiche di mercato nel settore museale.

venerdì 24 giugno 2011

Antisemitismo

Uno dei principali dibattiti mediatici delle ultime settimane si e' sviluppato sul tema "antisemitismo". Come accade in molti altri paesi, la discussione e' pesantemente condizionata dal tentativo di ridefinire ogni critica alle politiche del governo israeliano e a maggior ragione ogni presa di posizione antisionista come segni di un larvato antisemitismo di sinistra.
In Germania questo clima, che trae linfa dai sensi di colpa per la Shoah, sembra particolarmente marcato e coinvolge anche importanti settori della sinistra - in maniera estrema tra i cosiddetti Anti-deutsche.

A seguito di violenti attacchi in parlamento e sulla stampa (vedi il dibattito del 25 maggio nel Bundestag) anche il partito Die Linke., che l'anno scorso aveva inviato tre deputati come passeggeri della Gaza Flotilla, si e' adeguato con una risoluzione del gruppo parlamentare dell'8 giugno che rifiuta come antisemite la Gaza Flotilla, le campagne di boicottaggio contro Israele ed il sostegno a soluzioni binazionali del conflitto israelo-palestinese.

Nel frattempo i veri antisemiti rimangono celati alla vista e i sentimenti islamofobici e xenofobi crescono indisturbati e talvolta incoraggiati. A margine, segnalo un interessante articolo del quotidiano Junge Welt che invita ad analizzare i rapporti tra Israele e Stati Uniti non attraverso i concetti di "amicizia" o "Israeli lobby", ma attraverso le vecchie care lenti della Realpolitik.

domenica 19 giugno 2011

venerdì 17 giugno 2011

Nuove canzoni

Visto il grande successo dei post "Carbonara" e "Tschau Tschau Bambina", ecco il frutto di una piccola ricerca sulle canzoni tedesche e austriache a tematica italica... (grazie Irene e Teresa)

1. Caterina Valente (I) - Komm ein bisschen mit nach Italien (1956)

Tratta dal film "Bonjour Kathrin", invita l'ascoltatore ad intraprendere un viaggio a Sanremo...
Versi migliori: "(tr.) Dai vieni in Italia, ne vale la pena, / laggiu' di giorno splende il sole e di notte la luna" e "(tr.) ma poi, ma poi, un vero italiano ti fa vedere di cos'e' capace. / Ma poi, ma poi.... comincia una serenata al chiarore delle stelle".

2. Conny Froboess (D) - Zwei kleine Italiener (1962)

Candidata tedesca all'Eurovision 1962. Una canzone semplice che affonta con grazia il tema della condizione degli immigrati italiani in Germania.

3. Rainhard Fendrich (A) - Strada del Sole (1981)

Primo successo del cantautore austriaco Rainhard Fendrich, singolo primo in classifica nel 1981, questa buffa canzone in dialetto viennese parla della storia di un turista partito per un viaggio in Italia con la sua ragazza e piantato in asso sull'Autostrada del Sole da quest'ultima, che se ne scappa in macchina con un ingnorante ma ben dotato latin lover. Solo, scottato, senza soldi e senza documenti, il nostro protagonista se ne torna a casa (in sandali, ovviamente) e giura: al diavolo l'Italia, meglio andare in spiaggia a Vienna sul Danubio!
Versi migliori: "Er wollte Amore mit Bella Ragazza / auf sentimentale und auf da Madrazza" e "Er hot's mitn Schmäh packt auf dolce far niente, mmm... / net sehr vül im Hirn, ober molto potente". Link al testo.

4. Erste Allgemeine Verunsicherung (A) - Heiße Nächte (in Palermo) (1985)

Del gruppo austriaco EAV, descrive con ironia una cena tra malinconici boss mafiosi che si lamentano della fine dei bei vecchi tempi, quando i carabinieri erano piu' corruttibili e politici e uomini di Chiesa piu' amichevoli... Cantata in tedesco con alcune inflessioni austriache. Versi migliori: "In ana Pizzeria in Palermo-City / kaut ein dubioser Mafioso traurig seine Calamari Fritti". Link al testo.

17 giugno

Dopo un'intensa settimana trascorsa in aula, con la mia ragazza, a scrivere la recensione del libro "Land grabbing" di Stefano Liberti (Minimum Fax, 2011) e a incontri politici si ricomincia con i
post di questo diario tedesco-orientale.

Inevitabile riprendere dall'anniversario odierno dell'evento-chiave avvenuto nel 1953: l'insurrezione operaia del 17 giugno. Il 16 giugno, in risposta alla decisione della SED di aumentare la produzione a parita' di salario (in pratica, drastica riduzione degli stipendi e/o aumento del saggio di sfruttamento), scioperi spontanei scoppiano nei cantieri edili di Berlino Est (in particolare sulla Stalinallee, oggi Karl-Marx-Allee). Il giorno successivo i moti si estendono piu' di 500 citta' e villaggi della Germania Est con scioperi, manifestazioni di piazza, occupazioni di edifici pubblici e parole d'ordine contro i nuovi minimi del cottimo e a favore di cambiamenti politici.
Le autorita' di occupazione sovietiche reagiscono il 17 giugno con la proclamazione dello stato di eccezione, una violenta repressione e il ritiro de facto del provvedimento incriminato.

Le conseguenze dell'insurrezione sui rapporti di forza tra regime e lavoratori nelle decadi successive sono ben descritte nel saggio di Jeffrey Kopstein (1996) "Chipping Away at the State: Workers' Resistance and the Demise of East Germany", World Politics, 48(3). Interessanti documenti sulla rivolta sono consultabili a questo link.

Le risposte delle autorita' della DDR e della BRD (ancora formalmente occupate dalle quattro potenze vincitrici della seconda guerra mondiale e prive di sovranita' legale: la fine dell'occupazione avverra' nel 1954, il riconoscimento reciproco dello status quo e l'accesso all'ONU nel 1973) alla sorprendente dimostrazione di protagonismo operaio furono un condensato di smaccate falsificazioni ideologiche: la prima ne minimizzando' l'entita' e la diffamando' come "provocazione fascista" e "tentativo di putsch controrivoluzionario"; la seconda la dichiaro' "insurrezione popolare" (=Volksaufstand, e non insurrezione operaia = Arbeiteraufstand) e festivita' nazionale con il nome di "giorno dell'unita' tedesca". Meglio fece Bertolt Brecht nella sua celebre ed ironica poesia Die Lösung (1953):
"Dopo la rivolta del 17 giugno / il segretario dell'Unione degli scrittori / fece distribuire nella Stalinallee dei volantini / sui quali si poteva leggere che il popolo / si era giocata la fiducia del governo / e la poteva riconquistare soltanto / raddoppiando il lavoro. Non sarebbe / più semplice, allora, che il governo / sciogliesse il popolo e /ne eleggesse un altro?" (tr. Roberto Fertonani)

venerdì 10 giugno 2011

Primo mese

MIA - Auferstanden aus Ruinen (2002)


E il primo mese di blogging e' passato... Incredibile, di solito resisto al massimo una settimana :)

Il bilancio del mio soggiorno in Germania Est e' fino a questo momento estremamente positivo: la ricerca procede bene, la gente e' socievole e interessante, la vita economica e i luoghi rilassanti e carichi di storia e cultura. Questo, naturalmente, dal punto di vista di un turista: il rovescio della medaglia e' una terra di disoccupazione (a Maggio 2011 11.3% contro una media nazionale del 7.0% - un dato che esclude un'ulteriore consistente fetta di disoccupazione mascherata), emigrazione (la popolazione e' passata dai 18,2 milioni nel 1990 ai 16.4 milioni nel 2009), crescenti squilibri demografici e di bilancio e tensioni socio-culturali.

Per celebrare ostalgicamente vi lascio con la versione punk dell'inno nazionale della DDR, "Auferstanden aus Ruinen", del gruppo berlinese MIA.
La versione originale "Auferstanden aus Ruinen" (Johannes R. Becher / Hanns Eisler 1949) si puo' ascoltare a questo link. Su wikipedia potete trovare il testo e la sua interessante storia. I versi inneggianti ad una Germania unita diventarono imbarazzanti dopo il riconoscimento ufficiale di DUE stati tedeschi nel 1973, e da quel momento l'inno venne riprodotto unicamente nella sua versione strumentale. Durante la rivoluzione del 1989 i manifestanti si riappropriarono del pezzo ricominciando a cantare il testo come manifesto per la ri-unificazione.

giovedì 9 giugno 2011

Corso

Cominciato il corso di tedesco: tanti ameericans, fitto programma didattico e culturale e perfetta organizzazione prussiana. Curiosita': anche Angela Merkel ha studiato a Leipzig (fisica, 1973-78).

Senilita'

Un altro chiaro segno della vecchiaia che avanza.

Jennifer Lopez ha lanciato da qualche settimana il suo nuovo singolo "On the floor". Lo ascolto nolente alla radio... Ma e' pari-pari la Lambada (del gruppo francese Kaoma), il tormentone dell'estate 1989! Siamo tornati all'epoca del Craxi-Andreotti-Forlani (CAF) e della lenta attesa del disfacimento della Prima Repubblica? Vuol dire che il PD e Vendola si scioglieranno in una "cosa nuova", la Lega conquistera' il Nord, il PdL verra' lentamente smembrato dagli scandali giudiziari e sostituito dalla "discesa in campo" di Montezemolo? Mah...

La cattiva notizia: la Lambada e' salita alla ribalta 22 anni fa, un epoca storica, e se alla Lopez e' venuta l'idea di riciclarla vuol dire che sono io gia' fuori dal pubblico-target del pop contemporaneo...
La buona notizia: la Lambada era a sua volta una cover! La canzone originale si chiamava "Llorando se fue", 1982, del gruppo boliviano Los Kjarkas: un pezzo dalla tipica melodia e strumentazione andina, niente affatto pop. Dato che non ne ero a conoscenza, vuol dire che troppo vecchio non lo sono ancora :)

domenica 5 giugno 2011

Lezioni di tedesco

Mogelpackung: letteralmente "confezione ingannevole"; comperi una confezione di Sofficini Findus con l´aspettativa di cucinare un gustoso pranzo con sorriso di formaggio fuso e famiglia felice inclusi, e ti ritrovi un minuscolo fazzoletto di paccotiglia rancida e surgelata. E´stato uno dei termini preferiti del convegno, rivolto ripetutamente e con veemenza da Oskar Lafontaine e altri contro il partito dei Gruenen.

Stellvertretung: rappresentanza, ma anche sostituzionismo. La critica e´stata diretta a piu´riprese verso il sindacalismo (che si pone gerarchicamente come mediatore degli interessi dei lavoratori al tavolo delle trattative e invece di promuovere la partecipazione ed il conflitto coltiva un corporativismo elitario), verso le altre forze politiche ma anche verso lo stesso partito die Linke. Janine Wissler in particolare ha messo in guardia dal concepirsi come "rappresentanza" degli interessi dei ceti subalterni e dal seminare illusioni sulla possibilita´di "risolvere i problemi della gente" tramite la politica parlamentare. Al contrario, una politica di sinistra equivale a stimolare i lavoratori e gli altri soggetti sociali a prendere in mano il proprio destino, conquistarsi i propri obiettivi tramite la lotta e sviluppare nuove forme di democrazia di base. La principale sorpresa positiva del convegno.

Organising: la nuova frontiera dell´organizzazione sindacale, molto in voga tra gli attivisti sindacali di Marx21. "Inventato" alla fine degli anni Ottanta negli Stati Uniti e diventato la base del "social unionism", il concetto si riferisce ad una serie di tecniche partecipative che mirano a coinvolgere, sindacalizzare e migliorare le condizioni dei lavoratori attraverso "campagne" che coinvolgono attori della societa´civile (associazionismo, chiese, stampa locale...). Tipico esempio e´il film di Ken Loach "Bread and Roses", che riguarda la lotta dei lavoratori delle pulizie californiani. Sperimentato localmente dai sindacati Ver.di (servizi) e in misura minore IG Metall (metalmeccanici), questo concetto e´stato analizzato in lungo e in largo nel "blocco" del seminario dedicato al lavoro sindacale. L´opinione maggioritaria e´positiva, nonostante alcuni punti critici, e mira a diffonderlo e svilupparlo come strumento politico e non solo tecnico. La mia principale perplessita´: perche´mantenere il termine inglese? Da questo punto di vista i tedeschi si dimostrano piu´anglofili degli italiani, infarcendo i loro interventi di concetti inglesi non tradotti (es. sorry, fuck off, organising e addirittura repeal bill!)... Da questo punto di vista, meglio il francese! Quasi come controcanto, nel suo discorso di giovedi Lafontaine ha invitato i politici tedeschi a "tradurre" i propri concetti o, piu´propriamente, a definire chiaramente il loro contenuto. Se i liberali provassero a dare una definizione di liberalismo, ad esempio, diventerebbe immediatamente chiaro quanto poco liberale e´ il loro sostegno ai grandi monopoli dell´energia, delle banche e dell´informazione...

Gesticolii: assenti dal congresso, ma presentissimi alle riunioni del gruppo SDS di Leipzig. Sventolare i palmi delle mani con le braccia semi-sollevate significa si, incrociare le braccia significa no, sventolare un palmo solo significa "in linea di principio si, nella pratica non so"... L´origine di questi gesti codificati risale alle riunioni del movimento anti-globalizzazione, ma sembra che siano abbastanza diffusi a sinistra e riconoscibili per un´ulteriore fetta di popolazione.

giovedì 2 giugno 2011

Oskar

Reduce da un brillante discorso di Lafontaine sulla programmatica del partito Die Linke davanti ad un pubblico di circa 300 persone. Il futuro programma, annunciato un anno e mezzo fa´e oggetto di un vivo dibattito interno, si profila molto radicale: prospettiva anticapitalista, chiara caratterizzazione sociale, pacifista ed ecologica, no a partecipazioni di governo in caso di guerre e tagli al welfare.
Ora mi aspetta una notte in sacco a pelo all´interno del centro contressi, la Alte Feuerwache :(

Tschau tschau bambina

Altra chicca della radio tedesca...



mercoledì 1 giugno 2011

Marx is muss!


Di nuovo in partenza per Berlino per assistere a "Marx is muss!", convegno annuale del gruppo Marx21. Grande attesa per l'intervento di Oskar Lafontaine (Giovedi alle 19:00), si prospettano interessanti i dibattiti con la partecipazione di Alex Callinicos, G.M. Tamas, Slavoj Zizek, Alex Demirovic, Frank Deppe e altri.

Tra un panel e l'altro, cogliero' l'occasione per lavorare un po' negli archivi della RLS e fare qualche nuova intervista. Ritorno previsto: martedi notte.

martedì 31 maggio 2011

La Battaglia delle Nazioni


Poco a sud-est del centro cittadino, in mezzo al verde, si staglia il mastodontico monumento eretto nel 1913 per commerare il centesimo anniversario della "Battaglia delle Nazioni".

L'Elettorato di Sassonia all'epoca si comportava un po' come da tradizione italiana: walzer di alleanze militari, generalmente perdenti, e bruschi voltafaccia nel pieno della guerra. Nel 1806 si era alleato con la Prussia contro la Francia napoleonica; vista la brutta parata, in corso d'opera aveva finto di essere stata "costretta" dal proprio potente vicino e si era dichiarata neutrale, ottenendo cosi' da Napoleone la promozione a Regno di Sassonia. Dopo il fallimento della Campagna di Russia del 1812, le forze anti-napoleoniche si erano riunite e avevano costretto l'imperatore ad una serie di battaglie in Sassonia, culminate a Lipsia il 16-19 Ottobre 1813.

La Battaglia delle Nazioni fu la piu' grande battaglia in Europa prima della prima guerra mondiale e coinvolse circa 500.000 soldati (la citta' di Leipzig ne contava appena 35.000). Francia e alleati tedeschi da un lato, Russia, Austria e Prussia dall'altro si scontrarono per quattro giorni nei dintorni della citta', lasciando sul campo circa 100.000 caduti.
L'audioguida del Museo (Forum 1813) ne narra la storia in modo dettagliato, divertente e - inaspettatamente, visto il monumento patriottico che si staglia li accanto - piuttosto filofrancese.
Naturalmente, a meta' battaglia le truppe sassoni cosa fanno? Defezionano a favore degli alleati :)

Dopo la battaglia la Restaurazione si abbatte sulla Germania, seguita mezzo secolo piu' tardi dalla formazione di un impero nazionale con alla testa lo stato prussiano. Sull'onda del crescente sciovinismo di fine secolo, una societa' patriottico guidata da Clemens Thieme decide la costruzione del monumento, che viene affidato all'architetto Bruno Schmitz. Iniziato nel 1898, verra' terminato nel 1913, poco prima dello scoppio della prima guerra mondiale. Imponente, squadrato, monumentale, guardato a vista da colossali statue funerarie, il Denkmal rappresenta ancora ai giorni nostri il piu' alto monumento d'Europa (91 metri).

mercoledì 25 maggio 2011

Londra

Nube vulcanica permettendo, questa sera torno a Londra per assistere ad una conferenza sull'argomento del mio dottorato:
"THE RADICAL/FAR LEFT IN CONTEMPORARY WESTERN EUROPE"
(Queen Mary College, 26 Maggio, 10.45-16.30)
Parleranno Luke March, Dan Hough, Dun Murphy and Myrto Tsakatika.

Ci risentiamo col blog domenica, al mio ritorno.


Bautzen


Appena tornato da un'interessante visita a Bautzen, ridente cittadina dell'Alta Lusazia (parte est della Sassonia).

1. Tristemente celebre durante la DDR per le sue prigioni, Bautzen conferma la difficolta' del lavoro di memoria e rielaborazione del passato. La prigione di Bautzen I, detta "la miseria gialla", fu inaugurata come penitenziario nel 1904, divenne campo di concentramento nazista dal 1933 al 1945, campo di prigionia sovietico dal 1945 ald 1956, prigione DDR fino al 1990 e prigione RFT fino ai giorni nostri. Nel suo secolo di onorata carrirera ha quindi ospitato rivoluzionari comunisti, prigionieri comuni, ebrei, progionieri di guerra nazisti, dissidenti politici e molte altre figure. I monumenti posti intorno alla sua inconfondibile cinta muraria di mattoni gialli forniscono una rappresentazione plastica del diverso significato attribuitole da diversi gruppi di persone: da un lato un piccolo monumento commemorativo del segretario del partito comunista tedesco Ernst Thaelmann, qui imprigionato dal 1933 al 1944 (poi trasferito e giustiziato a Buchenwald); dall'altro il cimitero di Karnickelberg, dedicato alle "vittime della tirannia comunista", che raccoglie i resti dei prigionieri morti durante la detenzione nel campo di prigionia sovietico (la maggioranza ex-nazisti, per la restante parte reali o sospetti oppositori dell'occupazione). La prigione di Bautzen II, detta "la galera della Stasi", ha avuto una storia simile (1906-1992) ma e' passata alla storia come una delle principali prigioni della Stasi (1956-1989): qui passarono periodi di detenzione per esempio i dissidenti Walter Janka (1956-1960) e Rudolf Bahro (1977-79). Questa volta e' la mostra interna a mostrare le contraddizioni, con i nazisti presentati prima come assassini e criminali di guerra (1933-1945) e poi come vittime (post-1945), i comunisti prima come vittime e resistenti (1933-1945) e poi come carnefici (post-1945).
Per maggiori informazioni si veda il sito del Memoriale di Bautzen. La DGB Bildungswerk vi organizza seminari di educazione politica annuali che tentano, finalmente, di contribuire ad una rielaborazione critica e contestualizzata di questo universo carcerario.

2. Nonostante la nomea, Bautzen ha un delizioso centro storico medievale (cinta muraria, torri cittadine) e rinascimentale ed e' una delle capitali storiche del popolo Sorabo, una minoranza di origine slava (ca. 60,000 persone) presente in Sassonia e Brandeburgo.

3. Intervista-maratona di tre ore con il dissidente eco-socialista Bernd Gehrke sull'opposizione di sinistra nella DDR, la rivoluzione democratica del 1989-90 e la successiva evoluzione della sinistra tedesca. Magistrale.

lunedì 23 maggio 2011

Bauhaus


Domenica pomeriggio, gita a Dessau con il mio coinquilino cinese per visitare gli edifici della leggendaria scuola di architettura e design Bauhaus, qui attiva dal 1925 al 1932.

Si comincia con il Bauhausgebäude (Walter Gropius, 1925/1926), sede della fondazione/museo. La comprensione dell'opera e' fortunatamente facilitata da una approfondita visita guidata, che chiarische sia le idee-guida della scuola (Kunst und Technik - eine neue Einheit) che i dettagli delle soluzioni architettoniche e artistiche (es. l'uso dei colori a sottolineare la leggibilita' delle strutture, l'integrazione tra spazi e arredamento, il design di sedie e lampade).
Si prosegue con le Meisterhäuser (Walter Gropius, 1925/26), abitazioni bi-familiari che ospitarono alcuni dei principali insegnanti (Gropius, Moholy-Nagy, Feiniger, Kandinsky, Klee, Muche, Schlemmer).
Si termina con il Siedlung Dessau-Törten (Walter Gropius, 1926/28), una serie di casette popolari prefabbricate di 57 mq a costi contenuti ed edificazione rapida (nel caso migliore, sembra, in media meno di 6 ore a casa!).


domenica 22 maggio 2011

Lampadine



La foto ritrae il cuore del vecchio conglomerato NARVA sulla Warschauer Strasse a Berlin-Friedrichshein, uno dei simboli dell'industrializzazione e deindustrializzazione in Germania est.

Sede della prima centrale elettrica berlinese nel 1856, a fine secolo il terreno viene rilevato dalla Deutsche Gasglühlicht AG, che vi edifica la sede centrale della propria produzione di lampadine (architetto Theoder Kampffmeyer, 1906-1914). Col nome di OSRAM-Werke KG la societa', controllata dalla Siemens, diventera' uno dei maggiori produttori mondiali del settore.
Dopo la seconda guerra mondiale la fabbrica, situata nella zona di occupazione sovietica, viene rinominata VEB Berliner Glühlampenwerk (1949) e Kombinat VEB NAVA (1963), e continua a produrre e innovare per il blocco sovietico.
Dopo il 1990, a dispetto di una eroica serie di lotte del consiglio di fabbica, la NARVA viene liquidata pezzo per pezzo dalla Treuhand, l'ente para-statale incaricato della privatizzazione delle aziende statali della Germania est. Dei 5,000 lavoratori, nel 1994 ne restano solamente 70, poi la produzione cessa del tutto.

L'intera superficie, ca. 46,000 mq, viene finalmente convertita in un moderno centro uffici, l' Oberbaum City. La proprieta' passera' dall'imprenditore bavarese Edhard Härtl alla banca bavarese HypoVereinsbank, rilevata nel 2005 dalla nostra Unicredit S.p.a.

La NARVA e' un esempio tipico della sorte toccata alle industrie metalmeccaniche, chimiche, minerarie, cantieristiche della Germania est dopo la riunificazione: rapido smantellamento da parte della Treuhand, mancato interesse dei concorrenti occidentali all'aquisto e sviluppo (piu' conveniente farle fallire e occuparne il mercato), liquidazione, trasformazione in centri commerciali/centri servizi/parchi industriali, nuova crescita dipendente basata sulla delocalizzazione di aziende tedesche-occidentali ed europee (generalmente non industriali) e lo sfruttamento di bassi salari e bassi costi dei terreni. Ne riparleremo ancora nei prossimi post.

giovedì 19 maggio 2011

Curiosita'

Tre curiosita' scoperte in questi giorni:

- la tradizione che vuole l'affissione delle "95 tesi" di Lutero al portone della Cattedrale di Wittenberg il 31 ottobre 1517 e' di dubbia autenticita' storica; probabilmente Lutero si limito' a presentarle, rispettosamente e secondo le forme dell'epoca, all'arcivescovo di Mainz e al vescovo di Brandenburg;
- le numerose Coppistrasse presenti in Germania Est (es. a 100 metri da casa) non si riferiscono a Fausto Coppi ma alla coppia Hans e Hilde Coppi, membri comunisti della resistenza tedesca. L'origine italiana di Hans non e' chiara (gia' il padre aveva un nome tedesco, Robert);
- Erich Mielke, ministro della sicurezza nazionale (MfS detto Stasi), dopo il crollo del muro fu uno dei pochi ufficiali della DDR ad essere processati. Nel 1993 fu condannato a 6 anni di carcere e rilasciato nel 1995. Tuttavia la sua condanna non era legata ad eventuali crimini commessi in quanto guida della polizia politica, bensi' per l'omicidio di due poliziotti avvenuto il 9 Agosto 1931! Si trattava di Paul "Schweinebacke" Anlauf e Franz "Hussar" Lenck, il comandante del distretto di polizia vicino al quartier generale berlinese del KPD e un suo assistente.

mercoledì 18 maggio 2011

Stasi




Il rapporto di Berlino con il suo passato real-socialista e' difficile. Dal punto di vista urbanistico, il tentativo piu' comune e' quello di fare tabula rasa di cinquant'anni di storia trasformando luoghi od edifici storici in banali centri commerciali (es. Alexanderplatz) o il ricostruzioni kitsch (es. il progetto dello Stadtschloss). Dal punto di vista museale, i progetti ondeggiano tra storiografia scientifica, storia orale, demonizzazione ideologica e un pizzico di ostalgia.

La visita di ieri allo Stasi Museum e al Gedenkstätte Berlin-Hohenschönhausen ha confermato queste dinamiche.
Il Museo della Stasi, situato nel vecchio quartier-generale del Ministerium fuer Staatssicherheit (MfS) abbandonato dopo l'occupazione da parte dei dimostranti il 15 Gennaio 1990, presenta una interessante mostra sul binomio dissidenza-repressione nella DDR. Tutti i vari nuclei di oppositori sono rappresentati equanimemente, dagli operai della rivolta del 17 Giugno 1953 agli emigranti (3.8 milioni), dagli scolari e studenti ai punk, dai celebri dissidenti socialisti (Havenamm, Bahro, Biermann) ai Testimoni di Geova. Il destino di questi ultimi e' particolarmente impressionante. Perseguitati ed internati nei lager dai nazisti, la liberta' riconquistata nel 1945 sara' breve: nel 1950 la loro religione verra' nuovamente vietata e i suoi membri perseguitati in quanto "spie di una potenza imperialista". Grande spazio nell'esposizione e' dato a Felics Dzeržinskij, fondatore della CEKA sovietica per il quale i capi della Stasi provavano grande ammirazione (busti, manifesti, simbologia), e ad Erich Mielke, a capo della Stasi dal 1957 al 1989 (il suo ufficio e' ricostruito con minuzia). Colpisce nelle biografie dei tre uomini-chiave del ministero (Zaisser, Wollweber, Mielke) constatare la deformazione apportata dallo stalinismo al movimento operaio tedesco: tutti e tre rivoluzionari nell'immediato dopoguerra, attivi militanti comunisti nella repubblica di Weimar, combattenti antifascisti in Spagna, resistenti anti-nazisti in seguito e infine ministri incaricati della presecuzione di decine di migliaia di cittadini, prevalentemente per reati di opinione.
Il Monumento Commemorativo di Hohenschoenhausen ricorda invece la principale prigione berlinese della Stasi, dove i sospettati di crimini politici venivano fatti "sparire" e sottoposti a lunghi periodi (fino a 33 mesi!) di torture fisiche e psicologiche per ottenere abiure, confessioni e informazioni - propedeutiche al regolare processo e a pene detentive nei normali edifici carcerari. L'emozionante visita guidata, fornita da un prigioniero politico, tocca i principali luoghi e temi del carcere ("cantine" del periodo di occupazione sovietica, celle, metodi di tortura fisica e psichica, interrogatori, processo, conseguenze individuali e sociali).

Qual e' il problema allora? Il fatto che gli orrori della dittatura nella DDR siano interpretati attraverso le lenti della letteratura sul totalitarismo, allontandoci da una comprensione storica e spingendoci invece verso una demonizzazione ideologica e consolatoria. Piu' che una riflessione autocritica sui vari attori della seconda guerra mondiale e della guerra fredda, quello che viene stimolato e' l'autocompiaciuta superiorita' di "occidentale" su un regime sconfitto.

martedì 17 maggio 2011

Carbonara e una coca cola

Sono in macchina in prossimita' di Berlino e la radio manda questa scioccante canzone...



La canzone si chiama "Carbonara", 1982, del gruppo berlinese Spliff. Wow!!!

Il testo a seguito:

Io voglio viaggiare in Italia in paese dei limoni
Brigade Rosse e la Mafia cacciano sulla Strada del Sol
Distruzione della Lira Gelati Motta con brio

Teco meco con ragazza
ecco
la mamma de l'amore mio.

Sentimento grandioso per Italia
baciato da sole caldo
borsellino e' vuoto totale
percio mangio sempre solo...

Spaghetti Carbonara - e una Coca Cola
Carbonara - e una Coca Cola

Carbonara - e una Coca Cola
Carbonara - e una Coca Cola

Scusi signorina willst du auch'n Spliff?
Oder stehst du nur auf Männer mit Schlips?
Ich hab' sonst nichts was ich dir geben kann
aber blond bin ich is das vielleicht nix?

Amaretto ist ein geiles Zeug
ich
bin schon lull und lall
hab' keine Ahnung ob du mich verstehst
doch du lächelst und mein Herz tut'n Knall

Belladonna ich lad dich jetzt zum Essen ein
mangiare tu capito? andiamo!
Asti Spumante wird es nicht gerade sein!
Aber dafür gibt's schon wieder mal

Spaghetti Carbonara - e una Coca Cola
Carbonara - e una Coca Cola
Carbonara - e una Coca Cola
Carbonara - e una Coca Cola

lunedì 16 maggio 2011

Berlino

Domani mattina parto per un'escursione di tre giorni a Berlino.
Tra un'intervista e l'altra (tre sicure, due possibili) conto di inserire la visita della citta' di Potsdam, in particolare gli studi cinematografici UFA e DEFA a Babelsberg, e di un paio di monumenti e musei dedicati alla storia di Berlino Est e della DDR.
Mi accompagnera' nel viaggio la lettura di Helmut Höge, Berliner Ökonomie, 1997 - libro/reportage sulla societa' berlinese in trasformazione dopo la riunificazione.

sabato 14 maggio 2011

La Guerra dei Contadini


Oggi pellegrinaggio nei luoghi celebri della guerra dei contadini (1524-1525): Muehlhausen e Frankenhausen.

La deliziosa cittadina turingia di Muehlhausen, situata ai margini del bacino turingio lungo il fiume Unstrut, fu il principale centro della rivolta nella Germania centrale ed e' ora sede di una serie di musei dedicati a quella vicenda: il Bauernkriesgmuseum Kornmarktkirche e il Müntzergedenkstätte Marienkirche.
Una delle cinquanta libere citta' imperiali, centro tessile (lavorazione del guado, da cui si estrae il colore blu), commerciale (Lega Anseatica) e minerario (rame), la prospera Muehlhausen fu scossa dall'onda dell'ala piu' radicale della riforma protestante. La predicazione del riformatore locale Heinrich Pfeiffer porto' ad una prima rivoluzione del popolo minuto (3 Giugno 1523), seguita da un interregno e dalla definitiva affermazione dei ribelli nell'agosto 1524. A partire dal febbraio 1525 Thomas Müntzer arriva in citta', diventa parroco della Marienkirche e membro del consiglio cittadino e si mette alla testa di un piccolo esercito incaricato di moltiplicare e collegare i vari centri della rivolta nella zona. La campagna (aprile-maggio) procede con discreto successo ma si concludera' con una totale disfatta, il 15 maggio 1525, durante la battaglia di Frankenhausen. Circa 6,000 ribelli verranno massacrati quasi senza resistenza dalle truppe del Landgravio d'Assia Filippo I e del Duca Giorgio di Sassonia. Müntzer e Pfeiffer, catturati pochi giorni dopo, verranno giustiziati il 27 Maggio davanti alle porte di Muehlhausen.
Il museo dedicato a Müntzer e' purtroppo chiuso per lavori, ma l'ottimo museo della Guerra dei Contadini mi riserva una sorpresa: una riunione della locale Societa' Thomas Müntzer con un interessante presentazione su profezia e apocalissi nel sedicesimo secolo.

A 64 km di distanza, nella zona collinare e boschiva del Kyffhäuser (poco a sud del massiccio dell'Herz), si trova il luogo della battaglia finale dei contadini turingi e di Thomas Müntzer: lo Schlachtberg presso Bad Frankenhausen. Nel 1974 il governo della DDR decise di innalzare in quel luogo un enorme museo celebrativo, che fu terminato solamente nel 1989. Il Panoramamuseum ospita un grandioso dipinto-panorama di 14 x 123 metri dedicato alla battaglia. L'autore Werner Tübke, con uno stile allegorico e bruegheliano, colloca la battaglia all'interno di una riflessione sull'Europa al tempo della riforma, sospesa tra tumultuosi cambiamenti e ciclici ritorni dell'uguale. Il senso complessivo del dipinto e' ambiguo ma la ricchezza di simboli e riferimenti affascina e spinge alla riflessione. Vivamente consigliato!

Casualmente, la mia escursione e' caduta il giorno precedente al 486. anniversario della sconfitta. E' giusto quindi conludere questo post con lo slogan piu' famoso del profeta: OMNIA SUNT COMMUNIA.

venerdì 13 maggio 2011

Biblioteca Albertina

Oggi giornata di studio alla Bibliotheca Albertina, la biblioteca centrale dell'Universita' di Leipzig. Splendido palazzo neorinascimentale (1891), 5,4 milioni di volumi ed aree studio spaziose e rilassanti. Domani si parte per una visita ai luoghi della Guerra dei Contadini e di Thomas Muentzer in Turingia.

giovedì 12 maggio 2011

Leipzig vecchia

Oggi tour della citta' vecchia, il piccolo centro cittadino delimitato un tempo dalle mura medievali ed ora da una cerchia di poco trafficati viali (Ring), sotto un cielo plumbeo e carico di umidita'.
Fondata nel decimo secolo con il nome di Urbs Libzi (la citta' dei tigli) la citta' ha vissuto i suoi momenti piu' prosperi nel Cinquecento e nel Settecento, secoli che hanno segnato la fisionomia e il carattere del suo centro storico.
Nel primo periodo Leipzig si afferma come importante snodo commerciale e fieristico tra la Germania e la Polonia, citta' universitaria e centro editoriale. Nel 1519 Martin Lutero introduce la Riforma con un celebre ciclo di dibattiti con il telologo cattolico Johannes Eck e nel 1539 il Protestantesimo diventa la religione ufficiale. Testimoni della ricchezza di questa fase sono il pregevole Altes Rathaus (1556), sede del museo di storia cittadina, e la tardogotica Thomaskirche (1496).
Nel secondo periodo la prosperita' commerciale e' accompagnata da una fioritura intellettuale: Leibnitz vi nasce e studia (1646-1666), Bach vi lavora come direttore del coro della Thomaskirche e Nikolaikirche e muore (1723-1750), Goethe vi frequenta l'universita' e vi ambienta (nell'Auerbach Keller) famose scene del Faust (1765-1768). Eredita' di questa fase sono la Nikolaikirche, edificio tardo-gotico con uno splendido interno neo-classico dai colori pastello (1797) e una forte carica di spiritualita', e la Alte Boerse (1687).
Fin dal primo impatto, Leipzig si presenta come una cittadina affascinante e culturalmente vivace. La nuova Leipzig e le evoluzioni portate dalla rivoluzione industriale, dalla seconda guerra mondiale, dalla DDR e dal boom post-riunificazione, intraviste oggi in vari punti della citta', saranno il soggetto di post successivi.

Paesaggi

Arrivato ieri sera a Leipzig dopo una giornata di viaggio nella campagna bavarese, francone e turingia.
Paesaggi idilliaci di dolci colline, foreste, prati verdi e campi di colza, con i loro sgargianti fiori gialli in piena fioritura. Il confine tra Bayern e Thueringen non si nota quasi; lo attraverso sul Ponte dell'Unita' Tedesca sul fiume Saale. Qui e la' spuntano imponenti parchi eolici, con le enormi pale bianche a connettere il verde della terra e il blu del cielo.

lunedì 9 maggio 2011

Partenza

Pronto per la partenza.
Domattina mi mettero' in strada con la mia FIAT PANDA bianca e comincero' il mio viaggio di due mesi attraverso le regioni della ex Repubblica Democratica Tedesca. In questa avventura di ricerca/studio/conoscenza, che mi portera' a Leipzig, Berlin e una dozzina di altre citta', sobborghi, villaggi e paesaggi, mi accompagnera' l'esperimento di questo blog.
Ci sentiamo dopodomani dalla Heldenstadt Leipzig!
Paolo